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La demenza senile

  • cafarellif
  • 5 ott 2021
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 30 gen 2024


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Come aiutare i nostri familiari?

Esistono ottanta tipi circa di demenza tra cui l’Alzheimer che forse è il più noto. Insorgono in età avanzata talvolta precocemente per motivi di ereditarietà, stile di vita, ( alimentazione ricca di grassi), scarsa attività fisica e scarsa stimolazione cognitiva come trascorrere la maggior parte del tempo a vedere la televisione soprattutto legati alla somma di questi fattori e comunque su base vascolare). Possono essere dovute anche a traumi cranici, cause vascolari, familiarità e stile di vita. Al nord d’Italia esistono molte associazioni che si prendono carico del malato ma anche della famiglia nei delicati aspetti legali, della gestione quotidiana e non da ultimo psicologica. Al centro Italia e al sud forse non c’è ancora questa mentalità e spesso il malato di demenza vive a carico della famiglia con tutte le sue problematiche . Bisogna però specificare che si riscontrano prevalentemente due stadi, quello iniziale dove lo scivolamento nel disorientamento cognitivo e assenza di memoria non viene subito notato; nello stadio finale invece talmente la persona perde la sua vigilanza e autonomia che viene notato e alla fine accettato. Nelle forme gravi non si riconoscono nemmeno i familiari più intimi. Esistono però delle terapie farmacologiche che aiutano anche a stabilizzare il tono dell’umore e a rallentare il deterioramento cognitivo. Può prendere nei due versanti forte ostilità, tristezza. Oltre alle terapie farmacologiche si possono stimolare delle attività semplici all’aperto come una passeggiata in luoghi carichi d’ossigeno, un alimentazione sana… Se guardiamo la medicina occidentale queste sono più o meno le teorie e le credenze se invece diamo uno sguardo alla medicina cinese e alle recenti acquisizioni delle neuroscienze allora potremmo dire qualcosa di diverso. Una teoria poco conosciuta è quella dell’apoptosi cellulare ossia secondo esperimenti di “biologia” pare che nei tumori come in molte malattie infiammatorie e degenerative a monte si osserva il fenomeno che alcune cellule è come se decidessero d virare direzione dalla salute alla malattia. Se ci pensiamo in un ottica macroscopica però la maggior parte di noi non arriverebbe sano alla vecchiaia ma si auto crea delle situazioni dalla dipendenza al fumo allo stress cronico che ci peggiorano lo stato di salute. Infatti secondo tutte le discipline non occidentali il corpo non si puo’ scindere e studiare in maniera settoriale dividendo cioè il corpo fisico da quello emozionale. In effetti se ci riflettiamo sono la stessa cosa. Portarci per anni dei conflitti interni non risolti logora sino all’ulcera, l’insonnia, la cefalea e cosi via. Chi ha studiato psicofisiologia lo sa. In conclusione esistono forse solo due modi di affrontare le situazioni di vita, qualunque esse siano: il sorriso o la preoccupazione. Pare che il sorriso renda meglio ai fini della longevità della dieta e dello sport. Forse sembra troppo semplice per essere acquisito, se l’atteggiamento interiore è positivo sicuramente aggiungere uno stile di vita sano può preservare dalla malattia.


 
 
 

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