
La terapia individuale

Se sta leggendo questo articolo sicuramente è una persona che vorrebbe iniziare pian piano a occuparsi del suo benessere.
La motivazione con la quale si giunge a confrontarsi con uno psicoterapeuta può essere diretta o indiretta cioè maturata anche sotto lo stimolo di un amico o di un familiare.
La psicoterapia, appena inizia, a seguito spesso di un colloquio di consulenza, ha l’obiettivo di migliorare il senso di auto efficacia del soggetto, di modificare i comportamenti causa di sofferenza, di favorire un percorso di crescita, una normalizzazione.
Ci sono varie scuole teorie.
In molti casi ha una durata di alcuni incontri che sono assolutamente concordati con l’utente se lo desidera.
Sono brevi ed efficaci il metodo cognitivo comportamentale, la terapia strategica, l’ipnosi costruttivista.
Ci sono anche delle psicoterapie centrate sul corpo e sulla meditazione in uni stato di media trance ipnotica.
In comune hanno il principio che sia la persona stessa a dovere attingere alle sue risorse e capire cosa è successo per bloccarsi con ansie e paure.
Niente può impedire di raggiungere un obiettivo se lo si desidera fortemente.
La costanza, l’impegno e l’aiuto di una guida neutrale e formata può sicuramente favorire il raggiungimento di qualsiasi obiettivo reale, in un tempo ragionevole.
Se noi intraprendiamo un percorso, ci fidiamo della competenza dello specialista e la nostra rete d’appoggio ci sostiene il risultato è immediato e certo.
​
La cadenza degli incontri può essere quindicinale o settimanale.
In genere durano 50 minuti e l’appuntamento viene concordato.
​
“La consulenza psicologica ha l’obiettivo di supportare una richiesta d’aiuto e di trasformarla in una ricerca delle risorse interne nel cliente”, favorendo sia il superamento di un disagio emotivo, affettivo o comportamentale ma anche suggerendo delle tecniche di risoluzione dei problemi centrate sulla persona stessa.
Lo psicologo non dà soluzioni, insomma il maggior competente in merito a se stesso o al rapporto con i figli o ad altre figure significative resta sempre il soggetto stesso altrimenti basterebbe rivolgersi ad un amico per ricevere un consiglio.
Insomma, se si ha un problema e si soffre da alcuni mesi ad esempio e si sono provate tutte le soluzioni senza riuscirvi, forse sarebbe meglio non rimandare un confronto con uno specialista.
Non sempre la forza di volontà o l’impegno ragionevole sono sufficienti.
Pensiamo a cosa comporta metabolizzare un lutto, uscire da una depressione, vincere una forte dipendenza dal fumo, affrontare in famiglia un figlio con disturbo bipolare… autistico e cosi via.
POCHI INCONTRI
​
La consulenza psicologica si attua generalmente in un numero d'incontri concordato e definito.
Al seguito dei quali si sta meglio oppure si può decidere d'intraprendere un percorso di psicoterapia o di meditazione e crescita personale.
Qualcuno necessita di un approccio integrato ossia di un intervento di consulenza che va dall’attività motoria, contrastando l'apatia, e dall’assunzione monitorata per un periodo di farmaci, ma questo nelle situazioni più gravi o di maggiore cronicità.
DUBBI E PAURE
​
Molte sono le resistenze che in questa risolutiva iniziativa ho riscontrato nella pratica clinica ed in letteratura.
La più importante fra tutte a mio avviso è la paura di essere felici, ovviamente si tratta di un motivo inconsapevole di fuga dal cambiamento.
Le persone temono il cambiamento anche se è migliorativo. Su tale paura ci costruiscono gli alibi più impensabili e rimandano.
Il primo incontro è conoscitivo, si possono chiedere tutte le domande che si voglia.
Già la prima consulenza può fornire indicazioni sulla possibilità di avvalersi di tecniche di rilassamento e meditazione.