L'estetica nel cervello
- cafarellif
- 7 dic 2021
- Tempo di lettura: 2 min
Aggiornamento: 30 gen 2024

Le neuroscienze stanno conoscendo una stagione di forte espansione e divulgazione. Hanno come oggetto l’uomo ma secondo una prospettiva specifica e particolare. Esse sono la neuro anatomia, micro farmacologia, la genetica, neuropsichiatria e cosi via. E’ interessante e attuale la neuro economia e la neuro estetica. Insomma una vera e propria neuro mania!
Sin dalla nascita viviamo e cataloghiamo le esperienze in ciò che è bello, che ci piace, e che non ci piace. Queste aree del cervello ossia quelle che si attivano quando proviamo l’esperienza del mi piace| non mi piace sono state studiate attraverso l’ osservazione della risonanza magnetica su un gruppo di persone all’università di Harvard a Cambrige, nel 2020. Individuare delle aree specifiche responsabili della sensazione o giudizio estetico bello, brutto vuol significare che per ognuno di noi il giudizio appunto non è nostro, individuale e soggettivo ma bensì anche esse frutto di un “inconscio collettivo” e se vogliamo educabile e addirittura riproducibile in laboratorio. Misurando l’attività dei neuroni ossia delle cellule costituenti del sistema Nervoso è stato possibile rilevare che delle aree a gruppo si attivano nel momento in cui proviamo un esperienza spiacevole o spiacevole. Si potrebbe addirittura cercare di interferire scientificamente e volontariamente su queste aree del nostro cervello. Questo fenomeno potrebbe essere alla base della spiegazione di fenomeni di ricordo di storie pregresse alle nostre. Se è tutto tracciato già come fisiologia dei nostri pensieri quando il calco di certi pensieri si è antropologicamente formato? Pare che molte informazioni sul senso del bello siano da rintracciare nella parte del cervello che si chiama Insula. Questa area sottostante il lobo temporale e parietale è responsabile o comunque limitrofo a quella del gusto. Se pensiamo ad un limone e cerchiamo col pensiero di morderlo ci resta in bocca quel senso di acidità? Eppure non lo abbiamo mangiato lo abbiamo pensato. Questi studi aprono molti scenari proficui e di collegamento con tante teorie della psicologia contemporanea che non trovano per ora ancora una spiegazione del tutto scientifica.
Fonti: Noala Carige l’estetica del DNA
Matteo Cerri estetica del cervello











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